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![Crossroads (Italian Edition) par [Jonathan Franzen, Silvia Pareschi]](https://m.media-amazon.com/images/I/41pqt4XLtHL._SY346_.jpg)
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Crossroads (Italian Edition) Format Kindle
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«Crossroads diverte, strugge, a tratti inaspettatamente rinfranca lo spirito: è un'opera perfetta».
«Kirkus Reviews»
Sono i giorni dell'Avvento dell'anno 1971, a New Prospect, Chicago, ma la famiglia Hildebrandt non sembra ansiosa di festeggiare il Natale. Russ, pastore di una chiesa locale, desidera un unico regalo: passare qualche ora in compagnia di Frances Cottrell, una giovane, adorabile parrocchiana che mette a dura prova la sua fede e il suo matrimonio. Sua moglie Marion sa che i tempi turbolenti non garantiscono la stabilità coniugale, e teme che i brutti segreti che ha sempre nascosto a Russ stiano per venire a galla. Rifiutando il pacifismo del padre, Clem, il figlio piú grande, vuole partire volontario per il Vietnam, non perché non sia lui stesso pacifista, ma perché non sopporta di essere un ragazzo bianco privilegiato. Sua sorella Becky, la ragazza piú popolare della scuola, sta cercando di attirare l'attenzione di Dio e insieme quella di un giovane cantante folk, Tanner Evans, il primo che a New Prospect si è fatto crescere i capelli e ha iniziato a indossare pantaloni a zampa d'elefante. Per impressionare Tanner e irritare suo padre, Becky è entrata in un gruppo giovanile, Crossroads, animato da un altro pastore, Rick Ambrose, figura carismatica e manipolatrice, e bestia nera di Russ. Del gruppo fa parte anche il terzo figlio, Perry, un adolescente problematico e geniale, che per Natale ha deciso di smetterla per sempre con la marijuana e diventare un bravo ragazzo: ma non sempre i buoni propositi producono i risultati voluti. Da Natale fino alla Pasqua successiva, ognuno degli Hildebrandt sognerà per sé una vita diversa, un nuovo amore o un antico amore ritrovato, o una qualche sostanza stupefacente che metta a tacere i campanelli d'allarme. Il matrimonio di Russ e Marion era iniziato vent'anni prima, per entrambi nel segno della rinascita dopo una caduta. Ora un'eredità sgradita, scritta nei geni, chiede d'essere riscossa, riducendo in cenere sogni e speranze. Richiedendo lo sforzo di tutti per una nuova, difficile rifondazione. Crossroads è un romanzo intenso e trascinante, a tratti comico, a tratti drammatico e pieno di dolore, che segna il ritorno di Franzen nel cuore del cuore del paese, il Midwest delle Correzioni, e lo conferma come lo scrittore di punta della sua generazione.
- LangueItalien
- ÉditeurEINAUDI
- Date de publication5 octobre 2021
- Taille du fichier1112 KB
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Détails sur le produit
- ASIN : B09HGMQQV1
- Éditeur : EINAUDI (5 octobre 2021)
- Langue : Italien
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Questo mi fa pensare che Franzen abbia una scrittura sopraffina, eppure mi lascia un po' fredda ad osservare da lontano ciò che accade. Troppa tecnica e poco genio? Magari sì, perché mi viene spontaneo il paragone con Roth e la sua Pastorale Americana e qui non trovo il medesimo coinvolgimento e la profondità di pensiero, non mi sento infilata a forza in quel mondo, non riesco a condividere. Leggo, a volte con piacere, a volte con una certa noia e questo è tutto.
La cosa più grave è che non empatizzo coi personaggi. Non ce n'è uno che trovi simpatico o decisamente respingente (beh, oddio, Perry alla fine....) il loro carattere mi lascia indifferente come la storia.
Spesso incontro questa difficoltà di aggancio con gli scrittori americani moderni e solo alcuni autori come Singer, Williams, il già citato Roth riescono a farmi riappacificare con la letteratura nordamericana che normalmente mi raggela.
Questo è il caso, anche se i temi trattati sono importanti: l'ipocrisia piccolo borghese, la generosità pelosa, la difficoltà di trovare la propria strada in un mondo opaco e confuso come l'anima di tutti noi, il credo religioso vissuto come chiave sociale, opposto a una purezza apparentemente irraggiungibile (e qui proprio, mi spiace, ma lo sbadiglio è divenuto incontenibile. Il mio ateismo è talmente radicato che quando leggo di problemi teologico-sociali o teologico-morali mi viene l'abbiocco), il sentimento d'amore difficile da raggiungere e definire - una sorta di cammino ripido e pieno d'inciampi - la vita dei nativi americani....Insomma, tanta carne al fuoco (troppa?) ma, personalmente, l'ho vissuta quasi come una lista della spesa. Sarà un problema mio, però...

Che significa.
Significa che questo grande Tolstoy americano postmoderno, riesce, come Tolstoy a far sparire la voce narrante dal romanzo, a inquadrare perfettamente gli esterni (paesaggi, sfondo politico e sociale) e gli interni (quello che i personaggi pensano e vedono) facendoci vivere l'esperienza sul farsi, facendoci sentire cio che questa esperienza provoca nella coscienza e nella fisiologia di ciascun personaggio: non é questo iperrealismo?
L'effetto é avvincente.
Non ci si stacca dalla storia, ci si affeziona ai personaggi come fossero gente della nostra famiglia o, piu precisamente, come se fossero parte di noi stessi. a.
Già.
Peró Franzen fa tutto questo non volendoci trascinare in un reenactment di puro intrattenimento.
Il suo scavo nelle passioni di ciascuno dei personaggi (il padre pastore, la madre ex sbandata, la figlia superpopolare... Etc) è cosi in presa diretta, da farci vedere i movimenti di ciascuna coscienza, le motivazioni nascoste di ciascun personaggio (ciascun capotolo tratta di un personaggio). L'intreccio tira. In più,
a differenza delle altre sue saghe, in questo “crossroads“Franzen evita disquisizioni su politica, postcapitalismo ed ecologia. Si occupa, solo di seguire le persone di questa famiglia del midwest, durante la svolta epocale dalla fine dei Sessanta all'inizio dei Settanta.
Franzen ci mostra come sesso, amore, posizione sociale siano cosi strettamente intrecciati da renderci difficile comprendere se ci sia sulla terra un solo umano che abbia uno scopo "unico e puro"
La complessità, mostrata con chiarezza, non é cosa da molti scrittori.
E questa irriducibile complessità, lavorata con ironia sottile e mai fendente, fa di Franzen uno scrittore da "leggere assolutamente".
Non a caso, in una delle interviste che ho letto, lui considera "scrittori top" Elena Ferrante e Alice Munroe, che pure fanno una operazione simile.
(ho scritto già troppo. Ma del resto il libro "dura" 700 pagine)

Mi sono ritrovata a leggere Crossroad pe run GDL e mi ha ricordato molto Freedom, sia nei temi affrontati che nell'ambientazione che anche proprio nelle tipologie di personaggi ritratti.. di conseguenza non mi è piaciuto neanche questo, se anche sarà il primo di una trilogia, non mi ha lasciato alcuna voglia di leggere gli altri che seguiranno.
Dicono che è un romanzo "sulla famiglia", ma a me non è sembrato per niente così, i personaggi si fanno tutti i fatti loro e sembra quasi un caso che facciano parte della stessa famiglia. Il finale, come in Freedom , mi è sembrato un po' affrettato e non chiaro, nel senso che alcuni sviluppi non si capiscono tanto.
ne ho parlato con altre persone e ho capito che il libro è stato molto apprezzato da chi già amava l'autore, per cui se siete già fan, andate tranquilli.
Se non avete mai letto niente di Franzen, io non lo consiglierei.

La vita su carta, ecco cosa c'è in questo lavoro. Assurdamente complessa eppure così fluida, così ovvia.
Ok, ora la sparo grossa (ma ci credo sul serio): se Dostoevskij fosse vivo, oggi scriverebbe esattamente così.